La discussione politica a Carapelle, negli ultimi giorni, è stata animata dalla polemica suscitata dalla vendita della biblioteca “Francesco Nicola De Dominicis” ad un privato che si è aggiudicato l’asta con una somma in forte ribasso dalla prima chiama. Si tratta in sostanza di una struttura del valore di oltre € 300.000, in disuso da alcuni anni e inserita nel Piano di Alienazione dei beni immobiliari redatto dall’amministrazione dell’attuale sindaco Remo Capuozzo.

Sull’argomento ha espresso un forte disappunto anche Giuseppe Mariella, coordinatore di Carapelle e membro del nuovo direttivo della Federazione Movimenti Politici e Civici che fa capo, a livello provinciale, a Rino De Martino.

“La biblioteca comunale è stata venduta – spiega Mariella – anche grazie all’indifferenza dimostrata su questo tema, purtroppo, anche da parte di tanti cittadini”.

L’attività di sensibilizzazione promossa da questo nuovo movimento politico sta avendo per oggetto tutte le strutture comunali inutilizzate che verosimilmente avranno la stessa sorte della biblioteca. A Carapelle, infatti, oltre al plesso di Via Don Damiano Ciano, sono presenti un auditorium, un centro per anziani e un asilo comunale che ancora stentano ad essere utilizzati, nonostante siano trascorsi diversi anni dalla loro ultimazione.

Nello specifico, il piano di alienazioni, per il momento comprende anche dei locali dell’ex canonica della Chiesa principale del paese, dei lotti del cimitero e  diversi terreni edificabili per un potenziale rientro stimato di circa € 500.000.

“Queste  cartolarizzazioni – sottolinea Mariella – spesso sono state approvate con estrema urgenza,  presentate al cittadino come operazioni  salva bilancio, che spogliano la comunità di beni indisponibili e che costituiscono in realtà operazione di cassa”.

Soltanto nel 2012 la biblioteca veniva inaugurata dall’ex sindaco Palomba, prima di conoscere un lento declino, caratterizzato da una mancanza di progetti di gestione e da diversi atti vandalici.

“Dal 15 maggio 2013 – ricorda Mariella – nell’ambito delle attività organizzate dall’associazione Experia, avevamo attivato diverse iniziative all’interno della biblioteca, anche abbastanza partecipate. Ci prendevamo cura dei ragazzi che necessitavano di ripetizioni e avevamo aperto uno sportello informativo sul lavoro, prima che l’attuale amministrazione decidesse di cacciarci senza addurre alcuna spiegazione. In questa struttura si sono  svolte  anche diverse attività culturali e informative , convegni divulgativi dello sportello europeo della Regione Puglia Europe-Direct, progetto Gioventù in Azione, diretti agli scambi europei di esperienze di studenti delle scuole elementari e medie, e alcuni progetti promossi dall’Università della terza età.  Per questo motivo – conclude – la vendita della biblioteca comunale, luogo di cultura, di aggregazione e socializzazione non rappresenta certamente un successo da ricordarsi  per tutti quelli che l’hanno voluta , anzi essa rappresenta per tutti i componenti di questa amministrazione un grosso fallimento  di cui vergognarsi”.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO