Perché Sanremo è Sanremo, ma anche il Festival Bar non era male. Francesco Grillo, al termine della più importante kermesse della musica italiana, tira le somme in maniera scherzosa e stila una prima classifica dei voti tra i partecipanti. Vince Gabbani, con Occidentali’s Karma, ma la vera vittoria è quella di Maria De Filippi, vera novità della 67a edizione. Fino ad adesso, era rimasta l’unica di Amici a non aver calpestato il palco dell’Ariston… A voi le pagelle:

 

Giulia Luzi & Raige: 3. Con il brano “togliamoci la voglia” la Luzi vuole portare il sesso a Sanremo mirando a diventare la Lady Gaga italiana. Un inno, a sua detta, per liberare gli istinti. Ma sinceramente con un testo e una musica del genere, gli istinti che è riuscita a liberare sono tutt’altri.

Albano: 3. Lui è un simbolo della musica italiana. Questo molto probabilmente è stato il suo ultimo Sanremo, ma ci si aspettava molto di più e soprattutto qualcosa di diverso. Invece sale sul palco con 160 di minima e portando la solita canzone lagnosa d’amore. Canzone perfetta da eseguire alla fine di un funerale.

Alessio Bernabei: 3. … Volevo scrivere qualcosa ma devo scappare in bagno, scusate!

Nesli e Alice Paba: 4. “Do retta a te”.  “Tu dicevi non ci penso più, volevi il cielo sempre blu”. C’è bisogno di commentare?  Coppia incomprensibile, poco affiatata e con una canzone che diventa poco credibile se interpretata da entrambi.

Gigi d’Alessio: 4. Per il coraggio di presentarsi con una canzone del genere meriterebbe un 10 e una medaglia.

Lodovica Comello: 4,5. Ma chi cavolo è Ludovica Comello? In musica le note sono sette: ne avesse presa una!

Bianca Atzei: 5. “Ora esisti solo tu”. Canzone scritta da Kekko dei Modà, e questo potrebbe essere già sufficiente per esprimere un giudizio a priori. In semifinale, durante l’esibizione, scoppia a piangere. E la capisco perfettamente.

Giusy Ferreri: 5. “Fa talmente male”. Forse si riferiva alla solita caramella che le rimane in gola quando canta.

Clementino: 5. “Ragazzi fuori”. Così come l’anno scorso vuole riprovare a trasformarsi nel Fabrizio De Andrè del 2017 volendo portare canzoni a sfondo sociale. Esperimento fallito, cambia genere.

Ron: 6. Con il suo abbigliamento da cozzalo prima di entrare in discoteca si contraddistingue sempre. Durante la sua canzone il livello di diabete degli italiani è arrivato alle stelle.

Michele Zarrillo: 6. Un uomo che con una canzone campa ancora di rendita merita solo rispetto. In questo Sanremo ha voluto dimostrare che il vero neomelodico, il vero Gigi D’Alessio, è lui. Canzone adatta come colonna sonora di qualche sceneggiata napoletana.

Elodie: 6,5. Canzone orecchiabile e accettabile. E già questo ha dell’incredibile visto che la canzone è scritta da Emma Marrone.

Michele Bravi: 7. Bella canzone, forse un po’ piatta; buona interpretazione ma… quel fiorellino sulla giacca è da rivedere.

Marco Masini: 7,5. In occasione del ricordo dell’Unità d’Italia ha voluto sfoggiare un look in ricordo di Giuseppe Mazzini. Solita canzone “masiniana” ma sempre grande interpretazione.

Sergio Sylvestre: 8. Ho sentito i brividi quando ha cantato… Ma era solo febbre. Si sente il tocco di Giorgia nella sua canzone.

Ermal Metal: 8: L’aspetto di una di quelle persone che la mamma quando eri piccolo ti diceva di non uscirci insieme; non prometteva nulla di buono e invece ha stupito tutti.

Fabrizio Moro: 8. Compare ogni Concilio Vaticano ma la sua qualità non delude mai.

Fiorella Mannoia: 8. Si dice che dopo l’esibizione si sia sentita male per overdose di luoghi comuni. Canzone salvata dalla sua grandiosa interpretazione.

Paola Turci: 9,5. Cuore, grinta, forza. La vera “giovane” di questo Festival è lei. L’unica donna che è riuscita a dare spettacolo e brio attraverso la sua esibizione. Ha realmente dato una lezione di come ci si pone sul palco. La sua canzone, musicalmente, è una delle più belle.

Francesco Gabbani: 10. Indiscutibilmente il vero genio di questo Festival. Nessun talent, nessuna spinta, solo gavetta per lui. Ovviamente la sua esibizione, e il suo ballo con la scimmia, potrebbero essere utilizzati come spot contro la droga per far capire quanto faccia male.

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