Qualche giorno fa, scorrendo Facebook, mi è capitato di leggere un post di Michele Rech, in arte Zerocalcare, che parla della morte di “cappuccio rosso”, una militante turca che combatteva con i curdi. Una ragazza di vent’anni che ha sacrificato la propria vita per un ideale di libertà, di giustizia… Zerocalcare è diventato famoso grazie alle graphic novel, moderna definizione dei classici fumetti. Nel libro Kobane Calling, pubblicato nel 2016, Zerocalcare racconta del suo viaggio tra il confine turco e quello siriano, alla scoperta del mondo curdo, in una nazione che cerca di affermare la propria identità ma è combattuta sia dai turchi sia dai daesh, i ribelli islamici. L’opera non ha la pretesa di essere un reportage giornalistico, eppure la realtà è raccontata nei dettagli della quotidianità, arricchita da informazioni di taglio storico-politico che aiutano il lettore a comprendere la situazione del Kurdistan. Zerocalcare è rimasto molto legato ai curdi e il 24 dicembre 2016, nell’inserto “Robinson” del quotidiano La Repubblica, ha pubblicato un aggiornamento delle storie raccontate all’interno di Kobane calling. Fino alla settimana scorsa, fino alla morte di una ventenne, che rinnova l’interrogativo sul nostro impegno per la pace.
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Lib(e)randoci, la recensione di “Kobane Calling” di Zerocalcare (2016)
Se fosse un piatto:
Una zuppa di lenticchie, come quella mangiata dal protagonista durante la sua avventura curda.
Racchiuso in una frase:
“Cappuccio rosso è una pischella – all’epoca ventenne – che partecipò alle proteste di Gezi Park nel 2013 contro la trasformazione di un parco verde di Istanbul in un centro commerciale.” “Scusa, ma che c’entra un movimento ecologista della società civile e democratica con la guerriglia sulle montagne? Senza offesa, ma mi pare un po’ diverso…” “Be’, per quelle manifestazioni un tribunale turco ha chiesto per cappuccio rosso 98 anni di carcere” “Ellamadonna, e poi che è successo?” “Intanto ha fatto quattro mesi di carcere preventivo. Dove ha conosciuto altre militanti del PKK, in cella con lei. Poi quando l’hanno scarcerata in attesa della sentenza, ha scelto di venire in montagna. O era meglio aspettare di passare 100 anni in prigione?” (pp. 219-220)
Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Kobane calling – Variant cover, BAO, Milano 2016
Dove si può trovare questo libro:
In tutte le librerie e online sui principali siti dove si possono acquistare libri (mondadoristore.it, ibs.it, amazon.it)