Lo scorso 16 maggio, presso la sede foggiana del PD, Raffaele Piemontese, segretario provinciale e assessore regionale al bilancio, ha abbracciato tutti i sindaci in quota centrosinistra risultati vincitori alla tornata di amministrative della domenica precedente. Un’occasione per fare un bilancio delle comunali in terra di Capitanata e per tracciare un piano operativo organico per i prossimi cinque anni. Dalle analisi è emerso un partito sempre più vocato al civismo, che apre alle esperienze dei territori e chiude alla frangia di Elena Gentile, assenza rumorosa all’ultima assemblea.
Al fianco di Rocco Di Brina (vincitore a Carpino), Michele Bordo (deputato PD), Paolo Campo (Consigliere Regionale) e appunto Piemontese, vi era anche Rocco Calamita, rieletto a sindaco di Stornara con percentuali record (80,15%). Il sindaco Smart era seduto al tavolo centrale della conferenza, evidentemente soltanto per questioni logistiche, visto che intorno c’erano anche Pierpaolo D’Arienzo (nuovo sindaco di Monte Sant’Angelo), Lucilla Parisi (nuovo sindaco di Roseto Valfortore), Carmine D’Anelli (nuovo sindaco di Rodi), Carlo Guerra (primo cittadino eletto ad Ischitella) e Diego Iacono (sindaco di Chieuti). Ma al di là del posizionamento si può intendere facilmente come Calamita stia scalando i favori dei vertici del Pd di Capitanata attraverso un’abile trama di collaborazioni. Piemontese, pochi giorni prima era stato sul palco di Piazza Matteotti per ringraziare gli elettori di Rocco e ribadire un sodalizio che ha portato alla realizzazione di tanti progetti nella cittadina dei Reali Siti finanziati dalla Regione Puglia, come la nuova RSSA, il cineteatro e gli interventi sul dissesto idrogeologico. Per la grande riconoscenza, Calamita ha rotto gli indugi e, togliendosi la veste del civismo, ha presenziato fieramente nella sede di Via Taranto, ormai zona franca per il sindaco stornarese.
“Mi ha anche sostenuto alle regionali – ha affermato Piemontese, riferendosi a Calamita – è un sindaco umile, legato ai poveri della sua terra. Un nostro esponente candidato nella lista di Calamita, Roberto Nigro, ha ottenuto quasi 700 voti. Calamita ha amministrato bene e i cittadini lo hanno riconosciuto”.
In virtù di questa importante investitura, considerando che Calamita non potrà immediatamente ripresentarsi alle comunali di Stornara dopo il secondo mandato (ART 51 TUEL), è facile pensare che stia fiutando l’opportunità di candidarsi al consiglio regionale per la tornata del 2020. Lascerebbe l’onere di dare seguito alle sue esperienze a Palazzo di Città, ai candidati attualmente più suffragati all’interno della sua lista. Brigida Andreano, Francesco Bianchino e Roberto Nigro sono i papabili per raccogliere l’eredità della fascia tricolore di Calamita a Stornara, qualora quest’ultimo riuscisse a fare il grande salto verso via Capruzzi. Ragionando in termini di comprensorio dei Cinque Reali Siti, sarebbe un modo per far sentire la voce di un territorio che spesso è rimasto lontano dai palazzi che contano, sia per incapacità rappresentativa che per disinteresse. Ma nel 2011 la Corte Costituzionale ha ribadito l’impossibilità di sommare le cariche di sindaco e consigliere regionale. Quindi qualora dovesse verificarsi questo scenario, Calamita sarebbe costretto a dimettersi due anni prima della scadenza naturale del suo mandato a Stornara. Ma queste sono solo congetture e supposizioni, ora c’è da governare Stornara.