Il Tribunale amministrativo di Bari si è pronunciato definitivamente sul ricorso presentato da Federcommercio e dagli ambulanti di Orta Nova a riguardo della delocalizzazione del mercato settiamanale di Corso Vittorio Lenoci.

Al termine di una lunga fase istruttoria, la Camera di Consiglio del giorno 21 novembre 2017 ha dato ragione all’Ente, secondo la linea difensiva presentata dall’avvocato Giuseppe Mescia. In particolare i commercianti e l’associazione di categoria avevano fatto ricorso per richiedere la sospensione delle delibere con le quali la Giunta e il Consiglio Comunale avevano provveduto a disporre la delocalizzazione dell’allestimento settimanale di Corso Lenoci.

In un precedente articolo pubblicato da questa testata (LEGGI QUI https://ilmegafono.eu/2017/01/25/adesso-parlano-commercianti-nostro-progetto-sul-mercato-ignorato/) i commercianti lamentavano di non essere stati ascoltati, proponendo altresì una soluzione alternativa, studiata nel dettaglio. In particolare si chiedeva di mettere a norma l’allestimento di Corso Lenoci piuttosto che spostare tutto presso Via D’Angiò, così come deliberato dal Consiglio Comunale. I commercianti erano preoccupati soprattutto dal fatto che il mercato, spostato in una zona periferica della città, avrebbe potuto avere minore appeal tra i fruitori.

In un primo momento il Tar aveva accolto le richieste dei ricorrenti, dando la possibilità al Comune di dimostrare le ragioni ostative a riguardo del mantenimento del mercato nella zona attuale. Le ragioni sono state ritenute valide e quindi, alla fine, i giudici hanno espresso parere negativo nei confronti del ricorso dei commercianti, facendo permanere la validità delle delibere sul nuovo progetto e sul nuovo Documento strategico del Commercio su Aree Pubbliche.

Adesso la delocalizzazione dell’area mercatale può ritenersi ormai prossima alla realizzazione. Lo spostamento dovrebbe avvenire a breve, dopo che saranno realizzati gli adempimenti strutturali previsti dal progetto a firma dell’architetto Lucido Di Gregorio.

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