Da un lato le indagini che ancora non riescono a trovare il bandolo della matassa, da un altro i cittadini e i professionisti del settore che si organizzano per la necessaria ripartenza del sito archeologico di Faragola. Il calendario doveva ancora aggiornarsi al nuovo anno che già i propositi della Fondazione Apulia Felix avevano raggiunto il loro compimento.

Grazie alla grande disponibilità di benefattori provenienti da tutte le parti d’Italia e del mondo, è stata totalizzata la somma di 20.000 euro che servirà per organizzare iniziative volte a rilanciare il sito archeologico ascolano ferito a morte dall’incendio dello scorso settembre. Le fiamme, probabilmente di natura dolosa, avevano devastato le coperture in legno che custodivano le splendide rilevanze tardoantiche, ma da subito, il professor Giuliano Volpe, grande protagonista della campagna di scavi, aveva sollecitato la Fondazione per il lancio di una raccolta fondi che oggi ha raggiunto il target prefissato.

La raccolta è avvenuta tramite la piattaforma online Meridonare, legata al circuito di Banco di Napoli, sulla quale sono attive diverse iniziative di crowdfounding a scopi benefici e di pubblica rilevanza. La campagna mediatica è stata condotta principalmente sui social network utilizzando l’hashtag #faragolasiamonoi, seguendo un modus operandi che già era risultato di successo per il rilancio di Parco San Felice. In meno di tre mesi sono stati ben 154 i donatori che hanno sposato l’iniziativa. I fondi raccolti non serviranno di certo a ricostruire ciò che è crollato, ma quanto meno a garantire le condizioni migliori affinché questo avvenga tramite finanziamento pubblico.

“Obiettivo raggiunto – commenta con entusiasmo su Facebook, il professor Volpe – come sempre quando è una iniziativa condivisa, nata dal basso e sviluppatasi con il sostegno di tanti. È questo il modo di operare della Fondazione Apulia Felix. Ma la raccolta non è finita: proporremo a Meridonare di proseguire con la raccolta. Grazie a tutti e cari auguri di rinascita!”

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