Si è avvalso della facoltà di non rispondere Angelo Di Meo, principale indiziato dell’omicidio della propria moglie, la 41enne Nunzia Compierchio, uccisa all’interno della sua abitazione in via Fabriano a Cerignola.

Di Meo è stato ascoltato dal Pubblico Ministero Matteo Stella, alla presenza del suo avvocato Gianluca Pignataro. Lo stesso legale ha affermato che il suo assistito è stato in cura presso il CIM di Cerignola e di Manfredonia ed è stato ospite di una struttura per il recupero dalla tossicodipendenza. Nelle ore successive l’imputato avrebbe chiesto al suo avvocato se Nunzia fosse morta o meno.

Al momento non è ancora chiaro cosa abbia spinto il Di Meo ad aprire il fuoco contro sua moglie. Si indaga sulle ultime ore e sulle vicende pregresse della coppia che al momento del femminicidio risultava separata e con tre figli. L’avvocato ha affermato che nei prossimi interrogatori Di Meo rilascerà dichiarazioni sull’accaduto.



NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO