Non sono tante le evidenze archeologiche di epoca romana rinvenute sul territorio di Orta Nova, ancora meno sono quelle tuttora visibili. A parte qualche reperto esposto al Museo Civico di Ascoli Satriano e presso i musei di Foggia, una testimonianza di un passato glorioso e poco raccontato è sicuramente il bassorilievo del cavallo con fascio littorio che è stato sistemato su una parte di un edificio della Masseria Cirillo (ex masseria Durante) e viene gelosamente custodito dagli abitanti della zona.

Questa stele rettangolare presenta la figura di un cavallo con un fascio littorio, quest’ultimo simbolo del potere e della forza dell’uomo contro le avversità della vita. Su questo ritrovamento sono sorte molte leggende e storie che si sono tramandate oralmente tra gli abitanti della storica contrada agricola, situata poco fuori dal centro dei Reali Siti, in direzione di Ascoli Satriano.

La leggenda vuole che un cavaliere, giunto a cavallo e diretto alla vicina città di Herdonia, ebbe un incidente proprio nei pressi della contrada agricola di Cavalcaturo d’Orlando (antico nome di Cirillo che, misteriosamente, si rifà proprio al tema del cavallo). Questo cavaliere, dopo aver subito dei danni al carro che trasportava e aver riportato delle ferite fu soccorso proprio dai contadini della zona e, una volta tornato da queste parti in un secondo momento, si sdebitò donando questo bellissimo bassorilievo che raffigura il suo cavallo e un simbolo di lotta e di forza d’animo.

Naturalmente questa è solo una leggenda, ma basandoci su studi storici sappiamo che l’insediamento rurale di “Cirillo” era già esistente all’epoca dei romani, tant’é che alcuni edifici sono sorti proprio sui ruderi di strutture presistenti di epoca classica. Sul posto sono documentati anche diversi ritrovamenti archeologici, risalenti alla stessa epoca, come ad esempio capitelli, monete e vasellame.

Importante è anche la zona in cui è situata la contrada agricola, infatti è posta sull’antica Via Appia o Egnazia, grande zona di passaggio e ancora successivamente su tratturi regii per gli spostamenti delle mandrie durante la transumanza. Anche questo elemento ci fa pensare che la leggenda del cavaliere possa avere un certo fondamento storico.



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