L’ultimo report sul clima rilasciato dalla NASA ci racconta di una situazione drammatica che, purtroppo, sembra destinata inevitabilmente a peggiorare. Il riscaldamento globale è più veloce e più grave di quanto avremmo potuto immaginare e ogni anno che passa vengono registrati dei nuovi picchi di calore a livello mondiale. In tal senso, basti pensare che all’esito di un’ondata di calore che perdura da più di un mese, nei giorni scorsi in provincia di Siracusa sono stati toccati i 48,8 gradi centigradi: la temperatura più elevata mai registrata in Europa. Questi eventi estremi sono sempre più frequenti e sebbene non ci sia la prova provata che siano determinati dall’attività umana, tutto lascia pensare che alla base di questi cambiamenti ci sia proprio l’antropizzazione. Ma quali sono le attività più inquinanti e quali sono le possibili soluzioni da adottare per evitare che la situazione climatica vada ad aggravarsi sempre di più nel prossimo futuro? Tra le attività più inquinanti in assoluto, un po’ a sorpresa, c’è internet e oggi andremo a vedere quali sono i dati dell’ennesima bomba ecologica che rischia di esploderci tra le mani.

Crypto valute e ‘streaming’: quanta energia consumano
Per capire la portata del problema basti pensare che ogni attività umana compiuta in maniera digitale ha un enorme impatto ambientale. Con lo sviluppo e la sempre maggiore diffusione delle crypto valute, gli scienziati si sono interrogati su quanta energia serva per generare un singolo Bitcoin e i risultati degli studi sono allarmanti. Nel solo 2020, per generare tutti i Bitcoin prodotti a livello mondiale, è stata generata e consumata una quantità di energia superiore a quella utilizzata da un Paese abbastanza industrializzato come il Cile. Dati che lasciano senza fiato e che meglio di mille parole ci fanno comprendere quale sia la reale portata del problema. Tra le attività più inquinanti, poi, c’è lo streaming che negli ultimi anni è diventato un fenomeno di portata planetaria e che nel solo 2020 ha visto aumentare il proprio utilizzo del 350%. Società come Netflix, Amazon Prime Video e Dazn fanno dello streaming il proprio marchio di fabbrica e tutte loro negli ultimi tempi hanno riscosso un successo senza precedenti. Se consideriamo che Dazn trasmetterà in esclusiva tutta la prossima Serie A TIM e Amazon invece si assicurata i diritti della prossima Champions League ci rendiamo conto di come nei prossimi anni l’utilizzo dello streaming sia destinato ad aumentare vertiginosamente.

L’importanza di puntare sulle rinnovabili: quali sono le aziende che ci stanno riuscendo
Le nostre vite sono sempre più smart e la stragrande maggioranza delle operazioni che compiamo nel quotidiano le compiamo via internet. Smartphone, tablet, PC e Smart TV sono i principali mezzi medianti i quali abbiamo accesso al web e tutti loro, per funzionare correttamente, necessitano di una enorme quantità di energia. Come emerge in un recente studio condotto dalla giornalista Milena Gabanelli per il Corriere della Sera, negli ultimi 10 anni il consumo di energia del web è schizzato alle stelle. Poco più di un decennio fa, nel 2008, dall’utilizzo di internet e del web derivava circa il 2% delle emissioni di CO2 generate a livello mondiale. Nel giro di poco più di 12 anni, la quantità di CO2 prodotta dal web è raddoppiata e pare destinata ad aumentare sempre di più nel prossimo futuro. Nel 2020, le emissioni di anidride carbonica prodotte per il corretto funzionamento di internet e del web hanno rappresentato il 4% del totale prodotto a livello mondiale ma la sensazione è che, purtroppo, tale cifra sia sottostimata. Tra poco meno di cinque anni, ovvero nel 2025, le emissioni generate dal web raggiungeranno circa il 9% del totale e andranno a superare quelle prodotte dalla totalità dei veicoli leggeri presenti sul Pianeta. Cosa possiamo fare per evitare che uno strumento utilissimo come il web si trasformi in un’arma a doppio taglio? Sono diverse le soluzioni al vaglio in questi ultimi anni e sono diverse le società che hanno deciso di lavorare duramente per far sì che anche la propria attività online diventi green e sostenibile. Da un lato, società come Twitch specializzate nel game streaming, che continuano ad aumentare i propri utenti ogni mese e ormai sono diventate dei veri e propri colossi del web hanno deciso di puntare sull’eolico e sul solare. Dall’altro, siti di scommesse e casinò online decidono di puntare con sempre maggiore frequenza su energie rinnovabili per far sì che l’impatto dei siti dove è possibile giocare a poker, blackjack e roulette in live streaming dove dei croupier professionisti accompagnano gli utenti durante l’esperienza ludica, sia minimo.

Internet per funzionare richiede il consumo di una quantità spropositata di energia. Sorge quindi l’esigenza di dare definitivamente il via alla tanto proclamata rivoluzione green e la sensazione è che l’unico modo per salvare il nostro Pianeta sia puntare su fonti di energia rinnovabili che siano sostenibili nel medio-lungo periodo, come fatto dalle aziende appena citate.

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