Attirato dalla nomina per la sestina finale del Premio Strega, ho deciso di leggere l’ultima fatica di Sandro Veronesi. “Il colibrì” è Marco Carrera: medico, padre, nonno, ma soprattutto uomo. Vive la sua vita nell’occhio della tempesta, tra amori mai consumati, tragedie segnanti e incredibili coincidenze. Cade ma sempre si rialza, sopravvive a tragedie mortali. Eppure, Marco è sempre lì. E la sua vita porterà frutti: il più bello, il più importante sarà Miraijin, nome che significa “l’uomo nuovo”. Segnalo due elementi di questo romanzo: è un continuo citare opere musicali, letterarie, cinematografiche, finanche dell’arte dei fumetti. Alla spiegazione di questi innumerevoli riferimenti, Veronesi dedica una lunga nota finale. Il secondo rilievo riguarda la narrazione: fila (e anche bene) fino a due capitoli dal termine. Poi, come se l’autore avesse bisogno di chiudere il romanzo, arriva un finale a mio avviso incoerente con il resto della storia. Deluso!

Se fosse cibo:
Direi un cacciucco, da gustare in riva al mare.
Racchiuso in una frase:
Luisa,mi chiedo: cosa significa aver letto un libro? Basta fermarsi in una piazza e guardarsi attorno: un sacco di gente sta parlando al cellulare. Mi chiedo: che cosa avrà da dirsi? E come faceva, prima, quando i cellulari non esistevano? Mi chiedo: ma nei dentifrici a strisce, come fanno a venir fuori le strisce? Ho provato a mettere una musica bellissima nella sveglia al posto dello squillo, ma svegliarsi è tremendo lo stesso. La macchina del tempo esiste. (p. 211) (pp. 100-101)

Edizione Utilizzata:
Sandro VERONESI, Il colibrì, La nave di Teseo, Milano 2020

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie, sui siti dei maggiori e-commerce italiani, sia in versione ebook che cartacea (ibs.it, mondadoristore.it, unilibro.it).

2 COMMENTI

  1. Purtroppo,per farci posto….sono scomparsi ’50 milioni di anni fa’!Pero’ si possono ammirare ancora oggi!

LASCIA UN COMMENTO