Hanno deciso di scendere formalmente in campo per arginare il fenomeno del randagismo che a Stornarella, ma più in generale nel territorio dei Reali Siti, rappresenta ancora una questione aperta.

Nella serata di lunedì, alcuni volontari dell’associazione “Qua la Zampa Stornarella” hanno incontrato la cittadinanza per rilanciare il loro operato sul territorio e per spiegare le modalità di attuazione del progetto “Zero cani in canile”, già in fase di realizzazione in altre città di Capitanata. 

L’associazione è nata quattro anni fa con alcune collaborazioni al fianco di realtà protezionistiche provinciali.Poi, soltanto nel maggio del 2016, si è accreditata come associazione di volontariato a tutti gli effetti ed ha iniziato ad operare in maniera a sé stante sul territorio di competenza. Da alcuni anni i volontari di “Qua la Zampa” chiedevano all’amministrazione comunale guidata da Massimo Colia di prendere posizione sul tema del randagismo e, lo scorso ottobre, si è giunti al primo passaggio ufficiale, con una convenzione tra l’ente e l’associazione. Nei primi mesi di attività convenzionata sono stati sterilizzati 5 cani femmine e tante altre attività di monitoraggio e prevenzione sono state messe in opera.

“Il nostro sogno sarebbe quello di una Stornarella dove ogni cane possa avere un suo padrone – spiega la presidentessa, Francesca Cocco. “In questo momento siamo in piena emergenza, con oltre 50-60 cani che vagano per il nostro paese senza che nessuno se ne prenda cura. Per non parlare di quei cani pseudo padronali che si trovano nelle zone rurali dove nessuno ha la competenza di intervenire. Dunque ci fa piacere sapere che l’amministrazione comunale abbia deciso di affrontare in maniera seria il problema e ci auguriamo che, anche grazie al nostro supporto, si possa risolvere in parte una criticità che riguarda tutto il comprensorio dei Reali Siti, dove la competenza in materia è stata delegata all’ente sovracomunale dell’Unione, finora piuttosto assente”.

L’associazione fa sapere che, in primo luogo, si impegnerà per l’applicazione della legge n.281/1991, quella che stabilisce gli step normativi della lotta la randagismo e che prevede l’applicazione dei microchip, la sterilizzazione a tappeto degli animali vaganti, la cura e il monitoraggio degli animali di quartiere e l’organizzazione di attività informative.

“La legge, come non di rado accade in Italia – spiegano i volontari – è stata per molto tempo disattesa e quindi noi ci proponiamo di essere dei ‘grilli parlanti’ che non perdono occasione per ricordare alle istituzioni di applicarla”.

Sullo sfondo una situazione diffusa che in primis riguarda il canile di contrada Mascitella, di proprietà del comune di Orta Nova ma di competenza dei Reali Siti, ancora sotto sequestro con facoltà d’uso e tuttora gravato da una concentrazione di cani che va ben oltre la capacità del sito.

“Pertanto in un’ottica di tutela dei cittadini e degli animali – continuano gli associati – vorremmo sottoporre a check up veterinario tutti gli animali circolanti quanto meno nel nostro territorio comunale; promuovere e supportare le pratiche di sterilizzazione; organizzare incontri con esperti del settore e favorire le adozioni dei cani vaganti. Troppo ambiziosi? Ma no, il vento sta cambiando in provincia di Foggia e da qualche mese è nato un coordinamento provinciale tra tutte le associazioni operanti nell’ambito del randagismo che ha già coinvolto le principali istituzioni territoriali. Uno dei primi progetti ad essere condiviso è stato quello di ‘Zero cani in Canile’ al quale anche il nostro Comune ha aderito, sulla scorta dell’esperienza positiva della città di Vieste”.

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