ORTA NOVA, 04.11.2020 – La chiusura di barbieri e parrucchieri, durante il primo lockdown, ha creato preoccupazioni, sia per gli addetti ai lavori che per centinaia di migliaia di clienti che sono rimasti per tre mesi senza questi importanti servizi. Oggi, però, l’ultimo DPCM sottoscritto in data 3 novembre dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nonostante la stretta ulteriore per contenere il contagio da COVID-19, ha deciso di garantire al comparto l’esercizio della professione, scongiurando una paventata e ulteriore chiusura.
Tira un sospiro di sollievo, dunque, un intero settore fatto di professionisti qualificati e di servizi molto richiesti. In merito alla scelta adottata dal Governo esprime soddisfazione anche il maestro barbiere Franco Fazi del BARBITONSORE di Orta Nova. “Evidentemente, chi ha il potere di decidere” – sottolinea Fazi a Il Megafono – “avrà valutato positivamente gli sforzi fatti in questi mesi, da un settore che ha operato in piena sicurezza e con tutti gli accorgimenti del caso. Abbiamo contezza della gravità relativa al contagio da COVID-19, ma allo stesso pensiamo di poter svolgere al meglio il nostro lavoro nella piena sicurezza dei nostri clienti”.
Oggi in Italia il settore del benessere e della cura della persona, nel quale rientrano barbieri e parrucchieri, occupa circa 262 mila persone in Italia (fonte Istat) e merita anche per questo una giusta considerazione, senza sottovalutare l’indotto e la vasta platea di clienti usufruiscono dei servizi in maniera periodica. Dopo la riapertura, avvenuta a maggio scorso, barbieri e parrucchieri hanno dovuto mettere in atto delle ferree linee guida stilate dal Dipartimento Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro dell’Inail insieme ad esponenti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Gli sforzi fatti attraverso un sistema di prenotazioni, la presenza di un registro degli avventori e tanti altri piccoli accorgimenti hanno determinato la continuazione dell’attività anche in questo momento in cui tanti settori saranno costretti di nuovo a chiudere.
“Ci sono tanti settori professionali che hanno avuto le stesse accortezze durante gli scorsi mesi” – conclude Fazi – “ma purtroppo il Governo ha chiesto comunque loro un ulteriore sacrificio, imponendo la chiusura. Speriamo che questo periodo di difficoltà possa essere superato al più presto, perché l’iniziativa privata è il motore dell’Italia e da qui si deve ripartire per far aumentare e migliorare i dati economici del nostro Paese”.