“Cosa ti piace del tuo paese? Vuoi venire a disegnare?” Con queste due semplici domande ha preso inizio, nel pomeriggio di martedì 2 agosto, l’estemporanea d’arte “I Colori del mio paese” organizzata dal circolo Arci Travel di Stornara. Più di 30 i bambini coinvolti in questo pomeriggio di svago estivo e di innocente riflessione su come viene percepita la comunità di Stornara da coloro che ne rappresentano indubbiamente il futuro.

“Sono stati coinvolti soprattutto dei ragazzi che di solito si intrattengono per strada – spiega Lucrezia Santoro, la responsabile della progettazione del circolo – ai quali non abbiamo chiesto nessuna quota di iscrizione o altro tipo di adempienze. Semplicemente gli è stato chiesto di mettere in risalto le cose più belle e più brutte del loro paese e loro hanno accolto il nostro spunto disegnando sui fogli. Con il nostro circolo, ogni anno organizziamo almeno due estemporanee, scegliendo luoghi diversi della città come ispirazione per i giovani artisti. Quest’anno abbiamo scelto la Torre Gesuita di Stornara che, dopo la riqualificazione, rappresenta sempre di più la nostra comunità”.

13920660_699804610168343_7821298967193290927_nAlcuni hanno preferito dei colori sgargianti, non risparmiando dei commenti, anche severi come è nel loro stile, nei confronti della torre: “E’ troppo buia, è brutta senza colori”. Quasi tutti hanno reinterpretato il piazzale sottostante aggiungendo fiori colorati e ampi manti erbosi, un sogno questo che caratterizza sempre l’immaginazione dei più piccoli e che però potrebbe essere anche un serio spunto di riflessione per gli attenti amministratori del piccolo centro dei Reali Siti. Tutti i bambini, però, non hanno dimenticato di inserire, al vertice dei loro fogli, un sole splendente intorno alle bellezze del loro paese, a testimonianza di come la positività sia sempre un tratto caratteristico dei più piccoli e che forse anche i più grandi dovrebbero prendere esempio.

“E’ stata un’esperienza molto positiva – continua Santoro – anche perché il 70% dei presenti erano dei bambini stranieri. Si è trattato quindi di un’esperienza che ha favorito anche l’integrazione con i bambini del posto e, nel contempo, ha tolto almeno per un pomeriggio tanti bambini dalla strada. E’ stato emozionante vedere come anche i bambini provenienti da altri paesi abbiano già preso a cuore la nostra comunità a tal punto che anche loro si siano impegnati nel disegnarla più bella secondo i loro desideri”.

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