C’erano una volta le favole. Ora c’è solo la realtà che ha imparato a nascondersi con una maestria che solo l’uomo poteva conferire all’inanimato. “Perfetti sconosciuti”, pellicola del 2016 vincitrice di numerosi premi prestigiosi fra i quali il David di Donatello e il Nastro d’argento e diretta da Paolo Genovese, racchiude a mio avviso il tormento e la difficoltà odierna dell’avere ancora dei sentimenti e esprimerli in un mondo che ha visto tutto e che continua a farlo attimo dopo attimo scorrendo con un pollice tutto ciò che accade intorno.

Geniale per il tema, così attuale e così ancora poco esplorato da studiosi o semplice anime di passaggio che cercano di adattarsi a un cambiamento che voluto o meno esiste. Sconvolgente perché in fondo la mia generazione cresciuta a pane e nutella e Disney forse sotto sotto crede ancora nella perfezione delle fiabe. Vero, così dannatamente vero. Genovese ha scritto un piccolo smeraldo che brilla e fa invidia a chi forse avrebbe voluto anticiparlo e non c’è riuscito. Ha semplicemente raccolto attorno ad una tavola una sera d’estate sette amici e sette smartphone. E poi è nato un gioco.

A sei anni lo chiamavamo il gioco della verità ma non c’era nessuno schermo a suffragarla e
sicuramente nessuno scheletro da nascondere. Verrebbe da chiedersi perché le persone si mentono e si fanno del male in modo così subdolo, ma sarebbe la domanda più banale del mondo. Allo stesso tempo esiste ancora la purezza che va assolutamente idolatrata, salvata e protetta da questi tempi di bugie, titoli ingannatori, fake news e amori clandestini. Genovese la vede e la fa troneggiare al centro del palcoscenico della tragedia e della disillusione. Una disillusione che però non ha il coraggio di arrivare fino al traguardo.

La scena finale del film, l’anello che gira e come per magia riporta ognuno al posto che malgrado tutto s’è scelto è da autore vero e proprio. Esisterà sempre qualcosa per la quale varrà la pena combattere, eppure, per un po’ Genovese ci chiede di pazientare. Forse affinché la forza diventi più forte di qualsiasi cosa e nulla ci potrà fare più paura, forse.
Musica meravigliosa, vi consiglio di ascoltare questo pezzo estratto dalla soundtrack originale. “Non ci conosciamo – Maurizio Filardo”.
https://www.youtube.com/watch?v=FQq3WlRDaaY

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