Secondo le notizie presentate dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), nel 2018 il tumore alla mammella è stato il più frequente in Italia e la prima causa di morte oncologica per le donne. Tuttavia, la mortalità per tumore in Italia è complessivamente in calo e questo grazie ad una maggior attenzione alla prevenzione, anche per quanto riguarda il tumore al collo dell’utero. La diagnosi precoce permette di individuare eventuali carcinomi in fase iniziale, diminuendo i tempi di cura e gli effetti collaterali delle terapie e allungando significativamente l’aspettativa di vita.



Il Ministero della Salute ha individuato due programmi organizzati di screening nel panorama della prevenzione oncologica per la donna: mammografico e cervicale. Spieghiamo allora quali sono gli esami diagnostici consigliati e a quale età è bene farli, senza dimenticare però che la prevenzione comincia dai nostri comportamenti quotidiani.

STILE DI VITA E PREVENZIONE PER LA DONNA
I fattori di rischio di moltissime patologie possono essere sensibilmente ridotti attraverso una sana alimentazione, attività fisica ed esami periodici. Vediamo in che modo:
– Alimentazione. Il riferimento è la dieta mediterranea, basata su cereali integrali, pochi zuccheri, tanta frutta e verdura di stagione, ricordandosi di bere molta acqua, non eccedere con la quantità di cibo, con il sale e con le calorie. Anche a tumore conclamato il cibo gioca un ruolo fondamentale: in particolare, nell’alimentazione per le donne con tumore al seno, è consigliato il consumo quotidiano di cibi ricchi di fibre, evitando, invece, alimenti industriali e inserendo nella dieta un moderato consumo di soia.

– Esercizio fisico. Il consiglio è di svolgere almeno 30 minuti di attività fisica cinque giorni alla settimana, scegliendo in base alle proprie preferenze e al livello di allenamento, ma integrando sia l’esercizio anaerobico, che quello aerobico e di tonificazione.

– Sane abitudini. Il fumo è da eliminare, mentre con l’alcool ci vuole moderazione. Infine è bene fare attenzione anche all’esposizione solare, ricordandosi di non esagerare e di usare le opportune protezioni, per evitare soprattutto i tumori a carico della pelle.

– Screening periodici. Sottoporsi agli esami per la prevenzione dei tumori è fondamentale per tutte le donne a tutte le età.



ESAMI DIAGNOSTICI RACCOMANDATI
TEST GENETICO: un certo numero di tumori del seno dipende dalla mutazione di alcuni geni presenti nel DNA che si trasmettono per via familiare, attualmente se ne conoscono due: BRCA1 e BRCA2. Chi crede di essere a rischio può rivolgersi a un centro in cui sia possibile eseguire una valutazione genetica dell’ambito familiare e, su questa base, decidere se effettuare il test che consiste in esami del sangue. Qualora venga riscontrata la mutazione genetica è possibile effettuare un’osservanza diagnostica intensiva, ovvero controlli a scadenza più ravvicinata rispetto alle raccomandazioni generali. In alcuni casi molto limitati è possibile ricorrere ad una mastectomia bilaterale profilattica, cioè preventiva.
ECOGRAFIA MAMMARIA: utilizza gli ultrasuoni ed è consigliata, al posto della mammografia, nelle donne più giovani (fino 40 anni).
MAMMOGRAFIA: è un esame radiologico della mammella che serve ad identificare precocemente i noduli, anche quando sono ancora impercettibili al tatto. Il consiglio per ogni donna è di ripetere la mammografia ogni anno tra i 45 e i 49 anni, ogni due anni dai 50 ai 74 anni.
RISONANZA MAGNETICA: si tratta di un esame complementare agli altri, molto potente, che viene eseguito tramite mezzo di contrasto. Per la sua elevata sensibilità non è adatto a tutte le pazienti, ma viene usato soprattutto in donne con protesi, con alto rischio genetico o con neoplasie già diagnosticate.
CITOLOGIA: in alcuni casi specifici, valutati dal medico, la diagnosi precoce può prevedere il ricorso a un esame citologico che consiste nell’osservazione al microscopio ottico di cellule prelevate; è un esame non invasivo e non doloroso che permette di identificare la natura della lesione, pur non individuando l’eventuale presenza di metastasi (neoplasia infiltrante).

PREVENZIONE DEL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA
Uno degli esami più importanti è il pap-test. Si tratta del test di screening per il tumore del collo dell’utero e consiste nel prelievo di alcune cellule, tramite una spatola o uno spazzolino, all’interno del canale cervicale. Questo esame diagnostico, oltre ad individuare la presenza di funghi o batteri, permette di rilevare precocemente cellule anomale che potrebbero trasformarsi in carcinomi.
Il tumore del collo dell’utero è strettamente legato al Papilloma Virus, che si trasmette per via sessuale, per questo lo screening è raccomandato alle donne dall’inizio dell’attività sessuale fino ai 65 anni, con cadenza triennale.

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Redazione Nursebook

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