L’ultimo decreto del Presidente del Consiglio, quello in vigore da martedì 14 aprile 2020, ha riaperto le librerie, riconoscendo di fatto il libro come bene di prima necessità, anche nel bel mezzo di questa pandemia da COVID-19 che chiaramente ha ricadute sulla salute e sull’economia. Ma ad Orta Nova, già nelle scorse settimane, qualcuno aveva ben chiaro questo concetto, al punto tale da proporre un’iniziativa per “sfamare” gli appassionati di lettura, in questo tempo di quarantena che si presta necessariamente al tempo libero e alla cultura.

Infatti il Book Club “Legger…mente Noi” ha dato vita ad “IO ESCO CON LA FANTASIA”, un modo per mettere in circolo la cultura e riempire i vuoti della quarantena. Giovanna Ciletti e Vanna Gaeta, le due ideatrici del book club, hanno installato un box davanti alla sede della Misericordia di Orta Nova (Via Puglie SN) dove i volontari della stessa associazione e i cittadini (che escono solo per improrogabili necessità) lasciano dei volumi sotto forma di donazione. I volontari della confraternita ortese, già impegnati nella consegna di farmaci e alimenti in favore della popolazione, su richiesta portano presso le abitazioni anche i libri lasciati nel box.

“In questo periodo già così tanto difficile” – spiegano Vanna e Giovanna – abbiamo notato che alla povertà materiale si va sommando sempre più quella umana, legata all’impossibilità di intrattenere gli abituali rapporti sociali. Per questo abbiamo pensato di proporre una serie di iniziative per arginare queste problematiche, partendo naturalmente dalla messa in circolo dei libri e della cultura, anche per chi non può permettersi l’acquisto di un libro”.

E così da quel momento in poi i volontari dell’associazione, ma anche alcuni cittadini che passano dalla sede nello svolgimento delle mansioni necessarie, hanno iniziato a lasciare un libro (anche più di uno) e i tomi raccolti sono stati segnati con uno sticker del club e donati per mezzo della Protezione Civile durante le ore di apertura del banco alimentare. Così la popolazione viene “sfamata” anche di cultura, in un momento in cui tutto questo rischia di sparire a causa delle altre irrisolte emergenze.

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