E’ stata sgominata la banda che ha compiuto l’assalto al bancomat di San Paolo di Civitate lo scorso 30 maggio. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, con il sempre prezioso supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e del 6° Nucleo Elicotteri di Bari, hanno dato esecuzione a un’importante misura cautelare emessa dalla Sezione G.I.P. del Tribunale di Foggia, nei confronti di 4 persone, tutte responsabili del furto all’Istituto di Credito “Credem” di San Paolo Civitate, realizzato con l’utilizzo di un esplosivo. La misura cautelare emessa su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Foggia Dott.ssa Miriam LAPALORCIA, contesta infatti per tutti gli indagati i reati di furto aggravato, detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo (artt. 624-625 c.p. e artt. 2 e 4 L. 859/67).

I FATTI ACCADUTI. È infatti proprio grazie alla “marmotta”, classificato come congegno esplosivo composto da zolfo, alluminio ed altre sostanze chimiche, e costituito da un’asta avente alla base un contenitore metallico di forma rettangolare con all’interno materiale esplosivo innescato con uno spezzone di miccia pirotecnica di sicurezza, che i 4 soggetti sono riusciti a portare via il bottino contenuto nelle cassette di sicurezza, ammontante a poco meno di 93.000 euro. Dalle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza installato presso la Credem, dopo essere arrivati con una BMW station wagon, sulla quale era stata apposta una targa asportata quella stessa notte, tre persone sono scese dalla macchina avvicinandosi allo sportello ATM dove hanno inserito nella fessura proprio la marmotta. Sarà la deflagrazione dell’ordigno a scardinare letteralmente il bancomat e permettere poi di recuperare le banconote, raccolte in una busta telata su cui era impressa l’inconfondibile forma di un cuore. La violenta esplosione, tra l’altro, che ha causato ingenti danni anche alla struttura esterna ed interna dell’istituto di credito, svegliava in piena notte alcuni residenti del Comune di San Paolo Civitate, che immediatamente hanno segnalato quanto stava accadendo al 112.

Racimolato tutto il bottino e risaliti nel veicolo, l’autista ripartiva a gran velocità e si allontanava velocemente dal posto. Proprio l’autovettura utilizzata dai soggetti, a poche ore di distanza, veniva trovata in agro di San Paolo Civitate completamente bruciata.
I militari del Nucleo Investigativo che conducevano le indagini e che in altro procedimento penale intercettavano i soggetti, registravano una serie di conversazioni durante le quali uno degli autori contattava la compagna di un complice, comunicandole la loro posizione per permettere alla donna di raggiungerli, probabilmente perché qualcosa era andato storto ed avevano avuto la necessità di abbandonare il proprio veicolo.

LE INDAGINI. Ed è a questo punto che i carabinieri hanno iniziato un lungo pedinamento culminato con un folle inseguimento tra le vie di Orta Nova, durante il quale gli indagati hanno dapprima forzato un posto di controllo effettuato dai carabinieri della Stazione di Orta Nova, e poi speronato l’autovettura dei militari del Nucleo Investigativo nonostante l’alt imposto. Nonostante ciò, i militari dell’Arma, anche grazie alla preziosa collaborazione del 6° Nucleo Elicotteri di Bari ed a personale dei Cacciatori di Puglia immediatamente allertati ed intervenuti in ausilio, erano riusciti ad arrestare tutti i soggetti e recuperare l’intero bottino, ancora custodito nella busta telata su cui era stampato il cuore.

La successiva analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato presso l’istituto di credito, permetteva poi di verificare la piena compatibilità con i vestiti indossati dai 4 fuggitivi nel momento in cui, a seguita della rocambolesca fuga, furono arrestati in flagranza di reato per il reato di resistenza a P.U. . Proprio grazie all’attenta visione delle immagini, nonostante i 4 soggetti avessero il volto completamente travisato, è stato possibile individuare gli autori delle singole condotte poste in essere, necessarie all’inserimento della marmotta nella fessura del bancomat in modo da permettere la successiva esplosione.

Sono gli stessi fotogrammi analizzati dai militari del Nucleo Investigativo che hanno altresì permesso di rivelare un ulteriore dato probatorio: la busta nella quale sono state racimolate di fretta e furia non solo le banconote contenute nelle cassette di sicurezza ma anche vari frammenti di plastica e metallo riconducibili allo sportello ATM fatto deflagrare, trovata in possesso di uno degli autori al momento del fermo dopo la fuga, corrispondeva in pieno a quella immortalata dai filmati di videosorveglianza della banca.

Inoltre, nel corso dell’attività di sopralluogo eseguita dai militari della Sezione Investigazione Scientifiche del Nucleo Investigativo di Foggia, sono state repertate numerose tracce biologiche di natura ematica lasciate da uno degli autori che, proprio a seguito della deflagrazione della “marmotta”, era rimasto ferito dalla violenta onda d’urto provocata dall’ordigno esplosivo. Anche questo tipo di analisi tecnica effettuata direttamente dai carabinieri del RIS di Roma, ha fornito un ulteriore elemento inconfutabile facendo emergere la piena corrispondenza della traccia ematica con il profilo genetico di uno degli odierni indagati. Le ulteriori analisi di natura merceologica effettuate sui residui dello sportello ATM rinvenuti nella busta permettevano inoltre di riscontrare la piena compatibilità con i frammenti repertati nei pressi dell’istituto bancario durante il sopralluogo, aggiungendosi così ai numerosi elementi probatori già acquisiti.

GLI ARRESTI. Prove schiaccianti quelle raccolte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia ed abilmente compendiate nella richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Foggia, che hanno trovato pieno accoglimento nel provvedimento emesso dal GIP del Tribunale che ha disposto la custodia in carcere per B.A. (33enne), C.A. (41enne) e M.R. (39enne), nonché quella meno afflittiva degli arresti domiciliari per F.F. (20enne). L’operazione eseguita costituisce un pesante colpo inferto dal punto di vista repressivo al fenomeno criminale costituito dai furti con esplosivo commessi in danno degli istituti di credito con l’utilizzo della tecnica della “marmotta”, tematica sulla quale il Provinciale Carabinieri di Foggia è particolarmente sensibile anche e soprattutto in chiave preventiva. Infatti, sono numerosi i servizi straordinari di controllo del territorio, disposti a livello provinciale, nei quali vengono impiegate altrettante pattuglie dislocate in tutto il territorio che, sotto il costante coordinamento e monitoraggio delle Centrale Operative, svolgono precisi compiti di controllo e verifica di eventuali veicoli o movimenti sospetti notati nei pressi degli istituti bancari.

Comunicato Stampa
Carabinieri Foggia



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