Anche quest’anno, vista la situazione difficile dei bambini e degli adolescenti e il bisogno urgente di venire incontro alle famiglie, l’ Oratorio San Giovanni Bosco delle due Parrocchie della città di Carapelle – BVM del Rosario e S. Giuseppe Sposo BVM del Rosario dell’Unità Pastorale “S. Francesco da Paola”, in collaborazione con il Circolo ANSPI “San Potito”, l’Azione Cattolica italiana, con il Patrocinio del Comune di Carapelle, intendono offrire un programma di attività ludico-ricreative, dal titolo UNI.VERSO ESTATE – UNIti versi un’ESTATE inclusiva per il periodo estivo di luglio- agosto – settembre 2021, in cui gli stessi servizi educativi e scuole prevedono una fase di chiusura.

Il progetto delle attività offerte predilige il riferimento ad attività ludicheche consentano di utilizzare il tempo della giornata in modo disteso epiacevole. Il progetto che andiamo a presentare è elaborato dagli enti proponenti ricomprendendo la relativa assunzione di responsabilità, condivisa con le famiglie, nei confronti dei bambini e degli adolescenti accolti, soprattutto in considerazione del particolare momento di emergenzasanitaria in corso. Infatti le finalità, i contenuti, i mezzi e anche i rischi sono stati presentati, elaborati e condivisi con le famiglie e anche con la comunità della Parrocchia, ente gestore.

Obiettivo principale è offrire una progettualità ricca di contenuti educativi pensati attorno alle diverse esigenze delle età evolutive presenti e nel rispetto della diversità di ogni bambino/ragazzo. Parallelamente, si intende soddisfare i bisogni delle famiglie, nella conciliazione della vita famigliare e di quella lavorativa. Si intende fornire un servizio educativo di alta qualità, che prevede la presenza di figure educative formate ed esperte del settore, il tutto realizzato in un ambiente pensato appositamente per bambini, preadolescenti e adolescenti, con la garanzia della sicurezza e affidabilità.

L’estate in colonia è un’occasione di crescita relazionale ed emotiva per il bambino/ragazzo/giovane: attraverso una strutturazione della giornata pensata attorno alle sue esigenze, si offre uno spazio protetto dove sperimentare e sperimentarsi nella relazione con sé stesso e con l’Altro, attraverso la proposta di attività ludico, creative, culturali e riflessive, che suscitino l’interesse e la curiosità del giovane partecipante, rendendolo protagonista dell’esperienza stessa.

Il territorio in cui viviamo offre innumerevoli spunti, opportunità e bellezza. È ricco di storia, tradizioni e cultura. Queste sono le nostre radici, che ci mantengono saldi mentre ci rivolgiamo al mondo contemporaneo: lo sguardo verso il globale, valorizzando il locale. Gli avvenimenti più recenti hanno ribadito con forza la necessità di un ripensamento del nostro rapporto con il territorio e dell’urgenza di un’educazione ad esso. Questo può avvenire con immersioni nella natura, l’osservazione del suo movimento, il rispetto del suo tempo. Ma il territorio è formato anche dalle persone che lo vivono, dalla comunità che si sente parte di esso: chi lo rispetta e lo cura da una vita, chi sta iniziando ad entrarvi in contatto. È necessario ripristinare quel contatto intergenerazionale che è passaggio di conoscenza, è incontro, è educazione al rispetto di ciò che era nella prospettiva della costruzione di ciò che sarà. Integrarsi e conoscere la comunità significa condividere lo stesso patrimonio culturale ma anche stare al suo interno e viverla in ogni aspetto, favorire e curare le relazioni, sostenere lo scambio reciproco.

Il gioco, la simulazione, la rielaborazione artistica: sono alcuni degli strumenti che permettono al bambino/ragazzo di crescere nell’esperienza, di trarre quell’insegnamento che porterà con sé nel suo sviluppo relazionale, affettivo ed emotivo, condividendo un vissuto personale e unico con la propria famiglia. Ogni attività, ogni momento è pensato nel rispetto del tempo del bambino/ragazzo, lontano dalla frenesia degli adulti. È accolta, anzi, incentivata la noia creativa, quella spinta che innesca la fantasia di ogni bambino. Il bambino a contatto con l’ambiente naturale diventa esploratore di un mondo fantastico: si mette alla prova, sperimenta, scopre materiali e nuove abilità. È curioso e cerca risposte alle sue domande. È protagonista di esperienze nuove, dirette e libere, entra in relazione con l’ambiente e con l’Altro attraverso il gioco. Il bambino esploratore ha la necessità di essere accompagnato da un adulto altrettanto curioso, disposto a fornire gli strumenti per trovare risposta alle innumerevoli domande. È un adulto che rispetta la curiosità del bambino, il suo spazio e la sua curiosità. Fornisce stimoli, non risposte preconfezionate.

Comunicato Stampa



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