11 settembre 2001: due aerei di linea si schiantano contro le Torri Gemelle di New York dando vita a uno tsunami che rivoluzionerà la storia dei primi decenni del XXI secolo. Tiziano Terzani è uno degli osservatori più acuti e interessanti dell’epoca e, pochi mesi dopo questo tragico evento, pubblica un epistolario destinato a diventare un punto di riferimento sul tema: “Lettere contro la guerra”. La raccolta comprende sette lettere scritte tra il 14 settembre 2001 e il 17 gennaio 2002: una sorta di viaggio pacifista tra Peshawar, Quetta, Kabul ma anche Firenze, Orsigna fino in cima all’Himalaya. Il grande giornalista e viaggiatore toscano racconta della guerra e dei suoi orrori, di come ha visto con i suoi occhi nascere i talebani. La narrazione, però, non si ferma alla descrizione del male che la guerra porta con sé ma è colmo di proposte per una pace vera, duratura, nuova. Un libro che compie vent’anni ma che è totalmente attuale.

Se fosse un cibo:
Riso pilaf cotto al forno: semplice, leggero, un piatto da consumare in compagnia, che abbraccia tutte le culture del mondo.

Racchiuso in una frase:
Eppure l’Afghanistan ci perseguiterà perché è la cartina di tornasole della nostra immoralità, delle nostre pretese di civiltà, della nostra incapacità di capire che la violenza genera solo violenza e che solo una forza di pace e non la forza delle armi può risolvere il problema che ci sta dinanzi. (p. 73)

Edizione utilizzata:
Tiziano TERZANI, Lettere contro la guerra, Longanesi, Milano 2002.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile, sia in versione cartacea che elettronica, sui siti delle maggiori librerie online italiane (ibs.it, mondadoristore.it, unilibro.it).



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