Nella giornata internazionale della donna è importante essere consapevoli di quanto la società debba fare ancora molto per garantire la parità di genere tra i due sessi. Nonostante i grandi passi in avanti compiuti negli anni, restano ancora tantissimi i nodi da sciogliere, ad esempio sui rapporti sociali, sui rapporti lavorativi e sui diritti in generale. Ma nonostante questo, le donne tenaci sanno distinguersi comunque e sanno scrivere pagine importanti della storia dei rispettivi contesti sociali in cui agiscono. Avviene questo anche nella comunità dei Cinque Reali Siti, dove nell’ultimo anno sono state tante le storie di donne che in qualche modo possono raccontare qualcosa, possono trasmettere positività, possono dare un esempio delle tante virtù che contraddistinguono l’universo femminile.
ORDONA. Il centro degli scavi è sicuramente il più “rosa” del comprensorio. Il 2020 è stato l’anno di Adalgisa La Torre, diventata sindaca di Ordona. L’avvocatessa ha raccolto il testimone da un’altra donna, Serafina Stella, in seguito ad una competizione elettorale che ha visto le due candidate contendersi la fascia tricolore. La La Torre è attualmente l’unica sindaca di sesso femminile dei Cinque Reali Siti e una delle poche in tutta la provincia di Foggia, a conferma di quanto la politica debba ancora crescere sotto questo profilo. Un’altra storia degna di nota da Ordona è quella di Margherita Palladino che, dopo la diagnosi di un tumore al seno, è rimasta responsabile per “Mira Aps” del Museo Civico Herma di Ordona, fulcro della cultura nel comprensorio dei cinque Comuni. Una storia che racconta tutta la forza d’animo delle donne che guardano avanti e sanno affrontare a testa alta le asperità della vita.
ORTA NOVA. Parlando di Orta Nova è impossibile non citare Tiziana Gentile e tutte le altre vittime di femminicidio che purtroppo hanno pagato a caro prezzo i fatti di cronaca avvenuti di recente. Ma volgendo lo sguardo a storie di positività (in questo articolo preferiamo circoscrivere il campo a queste) citiamo il percorso artistico di Antonella Vigorito, giovane illustratrice che con le sue opere punta a superare i tabù che riguardano l’intimità femminile. Attraverso le sue installazioni ha affermato l’identità della donna, mostrando idealmente il sangue, per secoli nascosto al comune pudore: la sua opera ha ricevuto un importante riconoscimento, il premio di “Artista dell’anno 2020” ideato da Effetto Arte Gallery e a cura della redazione di Art Now per Palermo Expo.
CARAPELLE. L’arte è certamente un canale espressivo importante, per far emergere l’estro femminile e per dettare la strada dell’emancipazione. In questo contesto spicca Dea De Feo, giovane violinista di Carapelle che è certamente una delle musiciste più in ascesa nel panorama degli eventi e delle cerimonie di tutta la Capitanata. Sebbene queste occasioni siano venute un po’ a mancare durante quest’anno di emergenza sanitaria, la giovane carapellese ha continuato a regalare dolci note a tutti attraverso i social network e sicuramente avrà un grande avvenire davanti a sè.
STORNARELLA. Nel periodo più duro della pandemia le donne hanno dimostrato di sapersi rimboccare le maniche e guardare al futuro. Da queste colonne abbiamo raccontato anche la storia di Nicoletta Somma che, nel periodo delle restrizioni e delle chiusure, ha azzardato l’apertura di una enoteca a Stornara. Questa scelta dimostra la tenacia di chi, davanti alle difficoltà, cerca un modo per prospettare un futuro migliore. La sua iniziativa imprenditoriale è senza dubbio un bel racconto da esempio per altre donne che, attraverso il lavoro, cercano ancora oggi la loro autodeterminazione.
STORNARA. Tante sono le donne che continuano ad essere vittime di vessazioni e di abusi. Una storia di questo tipo è stata raccontata da Stornara, dove Laura ha avuto il coraggio di denunciare anni di bullismo, grazie all’aiuto della sua famiglia e della polizia locale. La sua storia ha aperto uno squarcio in un clima di omertà che le si cingeva attorno ed è senza dubbio un esempio di chi vuole cambiare il proprio destino, con la forza di volontà. Da Stornara un’altra storia di redenzione e di rinascita è quella delle otto donne assunte dall’O.P. Principe di Puglia, due italiane e sei straniere, tutte con un passato di oppressione e diritti violati. Un racconto che restituisce dignità a tutte le grandi lavoratrici della nostra terra, a quelle donne che fanno sacrifici silenziosi, che ancora oggi soffrono per varie ragioni e sognano di cambiare vita, in un contesto che il più delle volte rema contro.