L’istituto Olivetti ha incontrato l’azienda di Gravina ‘U-Tub, Eat different’, specializzata nella realizzazione di pizze e pucce creative. Un workshop che rientra nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro e in cui a tenere una relazione su come nasce, cresce e si sviluppa un’idea d’impresa è stato il titolare Angelo Lazazzera. Un mercato esteso all’Europa orientale e occidentale, 70 dipendenti e l’entusiasmo dell’azione  contro “il lamentarsi continuo tipico di una casta accusatoria che il pane non se lo guadagna”, ha detto l’imprenditore agli alunni della scuola. Sono stati proiettati alcuni video su come il processo di preparazione si svolge dopo una fase di degustazione dei prodotti.

Lazazzera ha tessuto l’elogio dell’Italia: “Siamo eleganti, creativi, sappiamo vivere, da questo punto di vista è come fossimo ancora nel Rinascimento. Abbiamo un problema, i cervelli partono e non ritornano ma io dico che bisogna smettere di lamentarsi in un mercato globale in cui prima era possibile avere un mercato di riferimento vicino mentre ora  con la globalizzazione non è più possibile.  Uno degli imperativi economici è ‘o cresci o esci’, se ti fermi qualcuno ti supera”.

“Niente scuse, se si vuole agire”

Molto partecipato il dibattito. Gli alunni hanno chiesto lumi su come si conquista la fiducia in sé stessi e nella possibilità di farcela, i docenti hanno posto domande su come le tasse o la criminalità possano in qualche modo bloccare lo sviluppo. La risposta è stata sempre la stessa, grintosa e propositiva: “Se una cosa la vuoi fare la strada la trovi, se non la vuoi fare una scusa la trovi sempre”, che è anche un motto che campeggia nel loro ufficio. Allargare gli orizzonti, pensare in grande, curare “tutta a filiera del prodotto finché non arriva al cliente finale al meglio della sua qualità”, questa la ricetta vincente che ha comunicato.

Ma quanto costa oggi avviare un’impresa? “In questo periodo storico è più semplice anche grazie alla tecnologia, la crisi è una benedizione per i popoli, la crisi della testa e del cuore, quelli sì che sono ostacoli”. E poi di nuovo strali contro la “casta dei lamenti che campa succhiando l’entusiasmo della gente”.

La formazione della scuola “flessibile”

Ingresso nel mondo del lavoro e base di partenza: gli alunni si sono mostrati curiosi di sapere quanto contasse per lui “la raccomandazione”. Lapidaria la risposta: “E’ un alibi per gli asini, il merito è ricompensa per sé stessa”. Circa la base di studi su cui fondare il proprio futuro: “La scuola deve dare competenza tecniche ma soprattutto deve formare personalità in un mondo che cambia velocemente, serve la palestra di base che ti dà quella flessibilità per qualunque esigenza lavorativa”.

Nella ricerca di “cosa fare da grandi” la Puglia è emersa come regione “privilegiata perché i suoi prodotti sono considerati di qualità, se ci diamo da fare possiamo avviare piccole imprese”.

L’assessore Piemontese e il progetto Pin

A portare il suo saluto alla scuola e all’imprenditore di Gravina anche l’assessore regionale al bilancio Raffaele Piemontese che ha ripreso il filo del discorso: “Oggi il lavoro è diverso rispetto a quello dei nostri genitori, bisogna essere creativi”. Ha fatto riferimento al progetto per giovani pugliesi Pin (Pugliesi innovativi) della Regione di supporto ad azioni imprenditoriali. Nel bando è previsto un contributo a fondo perduto fra i 10mila e i 30mila euro. “Un’idea se è vincente non basta pensarla, bisogna anche realizzarla”. Il dirigente scolastico Giuseppe Russo, presentando il workshop e l’imprenditore che già aveva sentito rivolgersi ai giovani in altra occasione, ha detto: “Sono rimasto folgorato dall’entusiasmo, dalla tenacia che esprime, dal fatto che si mette ogni giorno in discussione.  Volevo farvi ascoltare dalla sua voce come nasca un’idea di impresa e dare la possibilità a voi giovani, che siete la linfa vitale e potete dare una svolta al vostro futuro, di sentir parlare di merito, di quanto conti e di come dalla mediocrità non si esca. Oggi l’impresa arriva nella scuola, in genere siamo noi scuola ad andare nelle aziende”.

Comunicato Stampa Istituto Olivetti di Orta Nova

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