Proponiamo in forma integrale il testo dell’omelia di Sua Ecc. Rev.ma Mons. Fabio Ciollaro, tenuta in occasione dell’avvio della Missione cittadina a Orta Nova

1. O Dio che con ordine mirabile affidi agli angeli e agli uomini la loro missione, fa che la nostra vita sia difesa sulla terra da coloro che in cielo stanno sempre davanti a te per servirti. Ci sono dei testi liturgici che in determinate situazioni comprendiamo meglio. Così oggi l’orazione colletta corrisponde perfettamente a ciò che stiamo vivendo ed esprime molto efficacemente ciò che abbiamo nel cuore. Celebriamo infatti la festa dei santi Arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele. Gli angeli sono le prime creature scaturite dall’amore di Dio Creatore, che ha dato origine, come proclamiamo nel Credo, a tutte le cose visibili ed invisibili. Sono appunto invisibili ed incorporei, e tuttavia sono persone, individue e reali, perché dotati di intelligenza e di volontà, cioè delle componenti costitutive degli esseri personali. Anzi, non essendo condizionati dal corpo o da fattori materiali, hanno un’intelligenza superiore alla nostra e una volontà più diretta, cioè hanno una maggiore capacità di capire e di amare. Anch’essi hanno avuto il dono della libertà, vale a dire la possibilità di scegliere, e – tranne gli angeli ribelli – gli spiriti beati hanno scelto per sempre di amare e servire Dio. Lo adorano e lo amano, lo servono a favore degli uomini e manifestano quanto il Signore è grande e amabile. 

     Sono tantissimi. La Bibbia dice: miriadi di miriadi, cioè innumerevoli. In questo numero incalcolabile ne riconosciamo in modo particolare alcuni di cui ci parla la Sacra Scrittura, e sono gli arcangeli che oggi veneriamo. Michele, che con il suo stesso nome proclama incessantemente il primato assoluto di Dio: Quis ut Deus? E con questo grido di battaglia incalza l’antico nemico, lo smaschera e ci aiuta a combatterlo. Gabriele, l’ambasciatore della Vergine Maria, il messaggero di liete notizie. Raffaele, il dolce compagno di viaggio del giovane Tobia, operatore di guarigioni, che risanò la cecità dell’anziano padre.

2.   Nella festa dei Santi Arcangeli apriamo oggi la Missione al popolo di Orta Nova. È merito dei quattro parroci averla voluta, in maniera unitaria, e siano benedetti per questo. Questo segno di unità, che rallegra il mio e il vostro cuore, è già un frutto anticipato della Missione. Sentiamo infatti la gioia di essere qui insieme, i collaboratori pastorali e i giovani ministranti delle quattro parrocchie, con il coro interparrocchiale che esprime con il canto la preghiera e la lode al Signore. Siamo grati ai figli e alle figlie di san Paolo della Croce, i padri passionisti, le suore e i giovani studenti passionisti, che accogliamo festosamente in mezzo a noi. Comprendo bene che non è facile attualmente far venire dai rispettivi conventi tanti missionari, e perciò dico un grazie particolare a padre Luca Fracasso, principale organizzatore e guida della Missione, che è riuscito in questa santa impresa!

     Con ordine mirabile, miro ordine, dice la Liturgia odierna, Dio assegna sia agli angeli sia agli uomini la loro missione. Anche gli uomini, infatti, hanno la loro missione sulla terra, una missione assegnata a ogni battezzato, proprio in forza del battesimo. Nessuno, dunque, può dire: io non c’entro, ci pensino gli altri! No, ogni battezzato è chiamato a collaborare alla diffusione del Vangelo e all’opera della Chiesa. I Missionari passionisti vengono per aiutarci in questo compito che riguarda tutti i battezzati. In tal modo, per analogia, essi svolgeranno un servizio prezioso, simile, per quanto è possibile agli esseri umani, a quello reso dai santi arcangeli. La loro presenza e il loro servizio in questi giorni aiuteranno la comunità ecclesiale, articolata nelle quattro parrocchie. Ma la Missione è rivolta a tutti, anche a quelli che non frequentano le chiese o sembrano lontani e indifferenti. Se i cuori si apriranno, se le coscienze si risveglieranno, il lavoro dei missionari potrà avere un riverbero positivo, una ricaduta sociale – con l’aiuto di Dio – anche per la comunità civile attanagliata dai problemi che conosciamo. È un augurio che formulo di cuore alla presenza del sig. Commissario Prefettizio, che saluto, ringraziando attraverso di lui il Prefetto e le forze dell’ordine per quello che stanno facendo per il riscatto della nostra cara Orta Nova.

     Buon lavoro, dunque, a voi, cari Missionari. Con l’aiuto di S. Michele Arcangelo e imitando il suo servizio, ricordate a questo popolo il primato di Dio. Chi è come Dio? Nessuno! Ricordate che egli non è antagonista o concorrente dell’uomo, ma il suo migliore alleato. Perciò è una fortuna stare vicino a Lui! Aiutateci inoltre a smascherare e combattere il nemico delle anime, che sta sempre in agguato e vuole trascinarci al male. Aiutate in modo particolare i ragazzi, i nostri giovani, a non farsi ingannare dal maligno e a stare in guardia dalle sue seduzioni, che promettono felicità facile, senza Dio, gioie, successo, mari e monti, e lasciano solo rovina e nausea. Nessuno è come Dio! Come san Gabriele e con il suo aiuto, portate il lieto annuncio, rilanciatelo forte: il lieto annuncio che Cristo è risorto, e perciò non dobbiamo mai disperare; il lieto annuncio del Vangelo, la buona novella, che riempie di bene e di senso la nostra vita. Come san Raffaele e con il suo aiuto, medicate con il farmaco della fede e dei sacramenti la vista oscurata di chi non vede più la luce del Signore, gli occhi schermati dai pregiudizi, dagli scandali oppure dalle prove e dalle sofferenze della vita. Tobi ne aveva passate tante, ma grazie all’arcangelo Raffaele riacquistò la vista e proruppe in un canto di esultanza. Così sia in questi giorni anche per qualche anima illuminata attraverso di voi dalla parola di Dio. Così sia per la nostra Orta Nova!  

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO